Novembre 2020 – Bitcoin

– L’ uomo tende a ingigantire i cambiamenti che avverranno nei prossimi due anni  ed a sottostimare i cambiamenti che  avverranno nei prossimi dieci. Non lasciatevi cullare nell’inattività.  – Bill Gates

Sommario

L’interesse e la diffusione del Bitcoin è probabile siano destinati a continuare a lungo. Il mancato riconoscimento (o addirittura un ipotetico divieto, che reputiamo improbabile) dell’uso del Bitcoin come mezzo di pagamento, se mai dovesse accadere, potrebbe infatti rappresentare solo un elemento di rallentamento della sua diffusione.  L’elemento di interesse, non prezzato dal mercato, di Bitcoin è rappresentato infatti dalla sua natura di “deposito di valore” e questa è una caratteristica oggettiva intrinseca e quindi non potrà essere disconosciuta da una autorità centrale ma solo dalla diminuzione o dalla scomparsa degli utenti.    

Il valore teorico di Bitcoin è calcolabile e dipende

  • dal numero di utenti che partecipano al network  (proprio come Facebook  e Twitter sono valutati sulla base degli utenti attivi) 
  • dalla sua intrinseca capacità di rappresentare una valida alternativa o complementarietà all’oro come mezzo di “deposito e di conservazione del valore della ricchezza”.
  • dal controvalore delle transazioni che utilizzano il network sottostante il bitcoin quale “mezzo di regolamento delle transazioni” (in questo caso i concorrenti sono Visa, Mastercard, Paypal).

Ma partiamo dall’ inizio, e l’inizio è semplice: cosa è Bitcoin?

Avete mai usato Emule o un software per scaricare e fare propri libri canzoni o films?  Bene allora avete di fatto tutti gli elementi per comprendere che cosa è un Bitcoin.

Gli utenti di Emule scaricano il programma Emule e scaricandolo entrano in un network di utenti. Da utenti, cominciano a cercare in rete (ossia in tutti i computer degli utenti) quello che interessa: un film, un libro, una canzone.  Meno sono gli utenti meno sono i contenuti disponibili. Al crescere degli utenti crescono i contenuti disponibili. Questo accade perché i contenuti disponibili nel network sono quelli che ciascuno degli utenti ha inizialmente sul proprio computer; due considerazioni interessanti al riguardo:

  • quando un utente entra nel network, può svolgere un ruolo attivo (mettendo i propri contenuti a disposizione di altri) o non avere alcun contenuto caricato da condividere: entra per prendere ciò che gli interessa e basta. Come vedremo anche il network che si identifica in bitcoin ha due tipologie di utenti;
  • quando l’utente inizia il download, il download avviene tra donanti, ossia il rapporto è utente-utente. Questa tipologia di network si chiama “peer to peer” ed è  poco controllabile da parte di una autorità, di un governo (di una banca centrale) perchè non esiste un server “centrale” da cui si attinge il contenuto. Per bloccare il passaggio dei contenuti bisognerebbe impedire una miriade di rapporti “utente-utente” ossia di fatto impedire l’accesso alla rete degli utenti.

Sostituite la parola “Emule” con “Blockchain”, sostituite la parola “utente” con “Minatore” sostituite le parole  “Film, Libro e canzone”  con “block libero”  e  “block occupato appartenente ad una block chain”  e di fatto possiamo spiegare cosa è un Bitcoin.  Che cosa è un block ?

Il “block”  è  una transazione finanziaria.

Il “Block libero” è una transazione finanziaria vergine che il sistema genera autonomamente ed in maniera casuale: l’oggetto di questa transazione sono 50 bitcoin che vengono assegnati all’utente (minatore) che la trova. E’ come un assegno in bianco (il block libero, intendo) emesso dal network che vale 50 bit coin: il minatore che lo trova può mettere il suo nome su quell’assegno.

Il “block occupato” appartenente ad una “block chain” è invece una transazione avvenuta tra due utenti del network. E’ un assegno dove le firme dell’emittente e del beneficiario sono entrambe presenti.

L’utente di Bitcoin, il minatore, si iscrive  e partecipa al network non per cercare canzoni ma per cercare “block liberi”. Ad ogni blocco libero (assegno in bianco) che trova, infatti, riceve la ricompensa ossia un certo ammontare di bit coin. Se nella ricerca trova un “blocco occupato” (ossia trova un assegno con nome di emittente e beneficiario) poco male: se riesce ad assegnare per primo (rispetto agli altri minatori) quel blocco ad una “block chain”  (cioè a capire se ad esempio i nomi di traente e beneficiario sono effettivamente utenti del network, se la consecutio temporale dell’operazione indicata è coerente con quelle già registrate e archiviate nel network, se il traente ha i soldi etc etc)  riceve una commissione in Bit-coin (mediamente 1%) del valore della transazione che ha trovato (ossia trova una transazione da 10 bit coin, riceve 0,1 bit coin).  

Come si cercano i “block”?  Esattamente come su “emule” si cercano i film: si accende il computer, si lancia il programma di ricerca e lo si lascia acceso giorno e notte. La differenza è che su Emule si cerca  usando come chiave di ricerca  ad esempio il titolo del film e la ricompensa è il film stesso.

I minatori invece ogni giorno scorrono l’elenco dei blocchi non ancora archiviati (ossia le transazioni finanziare effettuate dagli utenti appartenenti al network non ancora inserite in una blockchain) in primo luogo per cercare, quella premio (assegno in bianco) oppure per validare una transazione effettuata (non ancora validata da nessuno e quindi non appartenente a nessuna blockchain) e poterla aggiungere alla blockchain (ossia all’archivio di tutte le transazioni validate).

I minatori non cercano un film ma cercano di capire se le immagini e le scene che trovano sono riconducibili ad un film e se titolo e contenuti coincidono.

La ricompensa per questo lavoro non è il film ma il Bitcoin. Quanti Bitcoin? Se il film che hanno riconosciuto attraverso le scene presenti in rete (ovviamente grazie alla elaborazione del computer che utilizzano) non è appartenente a nessuno, 50 Bitcoin, se apparteneva ad un utente 1% (in Bitcoin) del valore del film.

Ogni blocco che i minatori cercano di aggiungere alla “blockchain” (ossia convalidarlo ed archiviarlo come dato storico acquisito) è un insieme di dati  (ad esempio potrebbe essere una sequenza di numeri e lettere tipo codice fiscale, importo della transazione, data ed ora della transazione). Il minatore che accende il computer e lancia un programma non fa altro che ispezionare tutti i blocchi esistenti in attesa di sistemazione (ossia convalida) e cerca di individuare la sequenza esatta di numeri e lettere che li contraddistinguono (come nei film quando vediamo le “macchinette” che cercano la password della cassaforte). Se la sequenza che trova identifica quella giusta (ossia una transazione effettivamente avvenuta nel network dove data, ora, acquirente, venditore e importo sono coerenti tra loro e coerenti con i dati archiviati fino a quel momento) ottiene una commissione, se ha la fortuna di trovare un blocco dove il codice fiscale dell’emittente è il network stesso, 50 bit coin.

Il numero di bitcoin “assegnati” per “blocco libero” era inizialmente di 50 BTC (aggiunti agli eventuali costi delle singole transazioni). Tale quantità è stata programmata per diminuire nel tempo secondo una progressione geometrica con un dimezzamento del premio ogni 4 anni circa. Così dimensionata, questa serie comporta che in totale verranno creati esattamente 21 milioni di bitcoin nel giro di 130 anni circa, con l’80% degli stessi creati nei primi 10. Il numero totale di bitcoin tende asintoticamente al limite di 21 milioni.

La disponibilità di nuovi bit-coin cresce come una serie geometrica ogni 4 anni; nel 2013 è stata generata metà delle possibili monete e per il 2017 erano i tre quarti, in questo modo in meno di 32 anni verranno generate tutte le monete. I  bitcoin sono divisibili fino all’ottava cifra decimale.

Secondo gli sviluppatori, in un ambiente dove la creazione dei Bitcoin decresce, i nodi (i minatori) anziché finanziarsi con la creazione di nuovi Bitcoin trarranno profitto dalla loro capacità di validare le transazioni. L’importo della commissione può essere impostato liberamente da chi effettua una transazione, sebbene da maggio 2013, con l’aggiornamento alla versione 0.8.2 del programma (ossia l’ equivalente della versione nuova di Emule)  commissioni al di sotto della soglia di 0.0001 BTC vengono considerate non standard e, di conseguenza, le transazioni associate rischiano di non essere mai confermate. Tanto più è alta la commissione tanto più è probabile che venga inclusa nel primo blocco estratto (un po’ come su emule quando impostate la priorità di ricerca), accelerando quindi la prima conferma. Gli utilizzatori hanno dunque un incentivo a includere tali commissioni, perché ciò significa che la transazione sarà probabilmente elaborata più rapidamente: ogni minatore ha la libertà di scegliere quali transazioni includere nel blocco che sta elaborando, che ha una dimensione massima prefissata dal protocollo, quindi sarà invogliato a includere per prime le transazioni con commissioni maggiori.  Tutti i minatori  della rete competono per essere i primi a validare il blocco candidato.

Questa lunga premessa ci permette di definire meglio che cosa è il Bitcoin. Il BITCOIN è definibile come l’unita di conto utilizzata per utilizzare un database distribuito che gestisce transazioni finanziarie (la blockchain in pratica è un database distribuito e non centralizzatodove vengono registrati, validati e conservati una serie di record chiamati blocchi); il valore complessivo dei Bitcoin emessi rappresenta quindi il valore attribuito al database in questione.  

Questo spiega perchè, a differenza di Emule, alla blockchain possono aderire anche utenti utilizzatori, ossia utenti che non sono interessati alla ricompensa per aver trovato blocchi liberi o per aver validato blocchi assegnandoli alla relativa blockchain. Questi utenti usano il sistema come mezzo di trasferimento di valore (dove accettato) ossia come mezzo di pagamento e per loro il Bitcoin è la valuta che devono acquisire per usufruire di tale circuito di pagamento. 

Perché lo fanno? Perché è sicuro e meno costoso dei trasferimenti effettuati attraverso canali bancari. L’anonimato, che di fatto esiste, in realtà non dipende dal “sistema”  di cui Bit-coin è unita di conto (anzi è l’esatto contrario dato che nelle blockchain è possibile sapere come è nato e come si è spostato ogni singolo bit-coin) ma dal fatto che:

  1. ogni transazione è decentrata: qua non c’è nessuno a cui è possibile chiedere un elenco di tutte le transazioni effettuate da tizio in un certo periodo di tempo. L’indagine, nel mondo decentralizzato, non può che partire dalla singola transazione specifica.
  2. gli agenti o le piattaforme che cambiano le valute in bit-coin (e viceversa) non sono regolamentati.

Queste ultime sono le società che, come i cambia valute di una volta, offrono giornalmente quotazioni per cambiare le diverse valute (dollari euro franchi svizzeri) in bit-coin e che si incaricano anche, se volete, di lasciare in deposito i medesimi presso di loro.  Proprio il fallimento di una di queste piattaforme  (Mt. Gox nel 2014) è spesso citata come elemento di debolezza del sistema Bit-coin ma in realtà  è la prova che  i rischi per gli utilizzatori di Bitcoin non nascono dalla tecnologia stessa, che finora è stata dimostrata valida, ma dalla sicurezza informatica e dalla solvibilità di queste piattaforme.

Anzi, proprio per quanto detto sino ad ora, è probabile che la lotta al riciclaggio porti ad una regolamentazione (per noi inevitabile) degli agenti che effettuano operazioni di cambio “valuta – Bitcoin” e questo contribuirà a migliorare, non a peggiorare, la diffusione del network sottostante a Bitcoin come modalità di transazione e quindi Bitcoin come mezzo di pagamento. Infatti, l’argomento più forte per la diffusione del network non è solo la sua capacità di operare come mezzo di scambio decentralizzato, digitalizzato e più sicuro di quelli tradizionali, ma anche il fatto che è il più economico.

Abbiamo detto che  il blockchain di  Bitcoin è più sicuro dei sistemi di pagamento convenzionali. Dalla prospettiva dei commercianti, le transazioni sono sicure, irreversibili e non contengono informazioni sui clienti (impedendo le frodi o le richieste di addebito). Per i consumatori, Bitcoin è decentralizzato e pertanto non può essere manipolato da nessuna parte. Ma una motivazione forte per aderire al network è la sua economicità. Per capire perché è  più economico, abbiamo preso un flow chart di Goldman Sachs che bene evidenzia le quattro fasi del  tradizionale sistema di pagamento  (il commerciante; il consumatore; l’impresa di rilascio della carta; la rete di carte) raffrontandolo con  quello dell’ecosistema Bitcoin.

Il primo comporta un costo di transazione tipicamente intorno al 2,5%.

(Source: Goldman Sachs)

D’altra parte, la natura decentralizzata di Bitcoin (abilitata dalla blockchain) elimina la necessità di una centrale di compensazione. E’ la rete che utilizza un sistema peer-to-peer in cui gli utenti di rete (minatori) verificano in modo indipendente le transazioni. Il costo effettivo di transazione così si dimezza abbassandosi a circa un 1% del controvalore della transazione.

L’espandersi del network Bitcoin come ecosistema di pagamento porta come conseguenza un aspetto molto, molto interessante, anzi forse, come vedremo, l’aspetto più interessante nell’influenzare il possibile valore del medesimo.  L’espandersi del network indirettamente aumenta la percezione e l’utilizzo di Bitcoin come riserva di valore. Pensateci un attimo. 

Quando andate a Cuba, dovete aderire al “loro” sistema di pagamento: per comprare il panino, o pagare l’ albergo,  si devono convertire i propri dollari o euro in CUC (esattamente come se volete usare la piattaforma di pagamento bitcoin dovete cambiare dollari ed euro in Bitcoin).     

Ma c’e una differenza sostanziale: prima di lasciare Cuba, sicuramente cambieremo tutti i nostri CUC in Euro o Dollari perchè sappiamo che la Banca centrale cubana può decidere a suo piacimento quanti CUC stampare ossia a quanto potranno essere cambiati i CUC l’anno prossimo. Il valore del CUC è, da questo punto di vista, instabile.

Questo non accade con il Bitcoin. Sappiamo a priori che la Generazione di bitcoin segue una curva asintotale  decrescente:   

Sappiamo che non è falsificabile e sappiamo che ha costi di estrazione crescenti. Sappiamo che lo stock è indistruttibile. Di fatto, i codici di programmazione hanno dato al Bitcoin le stesse caratteristiche che la natura ha dato all’oro e che hanno reso l’oro una riserva di valore.

Quello che i codici di programmazione non possono dare è,  in primo luogo, la riconoscibilità di queste caratteristiche a cui facciano poi seguito la loro diffusione, metabolizzazione e accettazione in un numero crescente di persone. I codici non sono sufficienti a creare una comunità sempre più ampia che, piano piano, riconosca queste caratteristiche. Legare bitcoin ad un sistema di pagamento alternativo al circuito bancario è un’idea geniale per agevolare questo riconoscimento attraverso l’allargamento della base utenti.

Convincere le persone a detenere Bitcoin in alternativa all’oro, a prescindere dai pagamenti che si devono effettuare, è il passo successivo: questo passo  potrebbe essere meno difficoltoso del primo.   

Guardate questa tabella che riassume le caratteristiche della moneta e di asset classes alternative alla medesima (quadrato totalmente blu significa caratteristica posseduta al 100%; totalmente bianco significa non posseduta):

Anche se perdesse il quadratino blu nella casella accettabilità  Bit-coin è già destinato ad essere complementare all’oro SE riesce ad aumentare l’uniformità di identificazione presso il pubblico (questo porterebbe automaticamente un aumento conseguente della liquidità).  Si badi bene la volatilità di Bitcoin non è un segno di debolezza e neppure sintomo che il medesimo non serva come mezzo di conservazione del valore. La volatilità di oggi del Bitcoin ricorda quella dell’oro di inizio anni 70; sono i pianti, gli strilli di un neonato, il segnale di vitalità di un corpicino che esiste e vuole diventare grande e che reclama il suo spazio.

Guardate, come accennavamo prima, il grafico della volatilità annualizzata di Bitcoin paragonata a quella dell’oro non appena furono sospesi gli accordi di Bretton Woods:

La fine di Bretton Woods sanciva la fine dell’oro come moneta di scambio,  toglieva di colpo tutti e 4 i pallini blu dalla widespread acceptability. Eppure quella volatilità segnalava che quella caratteristica venuta meno per decreto, stava trasferendo (con tutte le incertezze ed i dubbi connessi a questo trasferimento) sull’oro un’altra caratteristica fino ad allora posseduta dal denaro: ossia la funzione di riserva di valore.

Dal 1970 l’oro fu quotato indipendentemente dal denaro, ma proprio la paura dell’inflazione (che in effetti seguì a quella decisione) fece aumentare il suo valore intrinseco legato al concetto di riserva di valore.  La volatilità odierna del Bitcoin  PUO’  essere il sintomo di una trasformazione analoga.  

Oro e Bitcoin nascono entrambi dalla diffidenza e dalla sfiducia riguardo al  sistema finanziario esistente. Negli anni ’70 a minare quella fiducia fu la esplosione dell’inflazione; nel ’08 è stato il quasi tracollo del sistema bancario; oggi il peso preponderante della politica monetaria, l’esplosione della massa monetaria e del debito a livello globale. Proprio la natura digitalizzata e decentrata di Bitcoin intercetta, molto meglio dell’oro, le paure legate alla conservazione del valore: il pericolo oggi non nasce dall’ inflazione ma dal timore di un aumento generale della tassazione, di controlli o limitazioni nei movimenti di capitale, dalla sempre maggiore restrizione all’utilizzo delle banconote, dai tassi negativi nominali e/o reali.

Tanto più la rete di pagamento bitcoin si espanderà, tanto più l’effetto sostituzione con l’oro sarà uniformemente riconosciuto, favorendo un effetto sostituzione Oro bitcoin.  

Quanto vale un Bitcoin? 

Valutazione di bitcoin come Network.

Senza la pretesa di arrivare ad una valutazione analitica, possiamo provare a valutare il “network bitcoin” attraverso la così detta legge di Metcalfe. Definita da Robert Metcalfe, l’ideatore delle reti Ethernet, la Legge di Metcalfe afferma che “L’utilità e il valore di una rete sono proporzionali al quadrato del numero degli utenti”. Ossia, indicando con n il numero degli utenti, il numero massimo di connessioni possibili é:

n(n−1) = n²−n

che é asintotico a n² per valori grandi di n.

Come n possiamo usare il numero unico di indirizzi esistenti:

combinato con il numero di transazioni giornaliere:

Una possibile funzione quadratica del numero di utenti, moltiplicata per il numero di transazioni fornisce come risultato che il valore teorico di bitcoin valutato come RETE è pari a circa 7000 dollari per Bitcoin.

Valutazione Bitcoin come proxy dell’oro.

Secondo il World Gold Council, la quantità totale di oro complessivamente estratta dall’uomo, fino alla fine del 2014, era pari a 183.000 tonnellate: 

https://www.gold.org/about-gold/gold-supply/gold-mining/how-much-gold-has-been-mined

Se tutto l’oro fosse convertito in Bitcoin, il controvalore totale dei Bitcoin in circolazione dovrebbe eguagliare il controvalore dello stock d’oro in dollari (ipotesi estrema questa di sostituzione globale). Al prezzo medio attuale di 60 dollari al grammo, il controvalore totale di cui stiamo parlando si aggira intorno ai 11.000 miliardi di dollari.  

Ora, essendo il numero massimo dei Bitcoin cappato a 21 milioni di coins, possiamo dire, che in caso di sostituzione piena oro-bitcoin, ciascun bitcoin dovrebbe valere 520 mila dollari (ossia 21 volte il suo valore odierno). In termini marginali, ciò significa che ogni 1% di sostituzione di stock di oro in bitcoin significa un aumento di 6000 dollari del valore di quest’ultimo.  

Valutazione di Bitcoin come metodo alternativo di pagamento.

Prendiamo Paypal. Paypal è una società che fornisce un sistema alternativo (rispetto al canale bancario o delle carte di credito) di pagamento.  

A differenza di Bitcoin è un sistema centralizzato.

La società capitalizza circa 5 volte i ricavi ed ha un margine (EBITDA) nell’ordine del 22% dei ricavi. I ricavi annuali (a giugno 2020) erano 20 mld di dollari (margine 4,5 mld di dollari).

Bitcoin ha un controvalore stimato di transazioni giornaliere medie nell’ ultimo anno pari a 2 miliardi di dollari (dato puntuale 6 miliardi di dollari):

Che producono commissioni medie per i partecipanti al sistema pari al 1%:

Se Bitcoin fosse una società, avrebbe un totale ricavi pari 5,5 mld di dollari annui (ossia 0,76% di 2000 mln * 365 giorni). I margini operativi sono pari all’80% dei ricavi (si veda la tavola a pagina 7) ossia 4 volte quelli di Paypal.

Il valore della società, quindi sarebbe pari a circa 110 mld (ossia 7 volte i ricavi * 3,2) ipotizzando la cristallizzazione delle attuali metriche.

Se invece delle metriche medie si usassero quelle puntuali, il valore di Bitcoin sarebbe di 330 miliardi di dollari. Effettivamente il valore globale di Bitcoin oscilla oggi all’interno di questo range:

Questo significa un un valore di Bitcoin compreso tra i 7000 e 18000 dollari per bitcoin.

Nell’ultimo trimestre abbiamo in effetti iniziato ad assistere ad un effetto sostituzione ORO vs BITCOIN:

Se effettivamente la perdita di valore di circa un 2,5% dell’oro fosse l’inizio ed indizio che l’effetto sostituzione è effettivamente cominciato, allora questo è compatibile ad un aumento del valore di Bitcon come valuta di riserva di circa 15.000 dollari per bitcoin. Tale valore, unito al valore centrale della valutazione come sistema di pagamento (12.500 dollari) da luogo ad una valutazione di Bitcoin di circa 27.000 dollari che possiamo assumere come valutazione massima. La valutazione minima rimane in area 7.000 dollari per Bitcoin, valore che risulta essere il valore minimo di Bitcoin sia calcolato come valore della rete che come valore minimo come metodo alternativo di pagamento. Da investitore propendiamo per un valore piu’ vicino al minimo (7000 dollari) che non al massimo (27000 dollari) in considerazione del lento aumento sia del numero di transazioni che del numero di utenti attivi.

CONCLUSIONI

Le potenzialità di bitcoin sono molto interessanti: Bitcoin offre una effettiva, e potenzialmente enorme, opportunità legata al fatto che coniuga le caratteristiche dell’oro unitamente a quelle di unità di conto di un Sistema di pagamenti che potrebbe diventare (per le sue caratteristiche di economicità, sicurezza, affidabilità) il più utilizzato a livello mondiale. Se solo una banca centrale, la cui valuta fosse convertibile, accettasse bitcoin come mezzo di pagamento o come forma di allocazione delle riserve, l’esplosione di bitcoin sarebbe velocissima; nel caso in cui le autorità invece ostacolassero il processo, l’esplosione di bitcoin sarebbe molto più lenta. 

Di fatto, ad un valore compreso tra i 7000 ed i 15000 dollari per coin, Bitcoin incorpora più o meno il valore del medesimo come Sistema di pagamento decentralizzato: il potenziale upside come storage a conservazione del valore in sostituzione dell’oro è completamente free.  

Sicuramente Bitcoin merita un posto come possibile investimento a lungo termine (in piccole percentuali) in un portafoglio dato che il potenziale di apprezzamento elevatissimo (solo l’effetto sostituzione con l’oro significa per ogni 1% 6000 dollari di apprezzamento!) compensa ampiamente il rischio, per ora remoto del ritorno del valore di Bitcoin ai livelli di inizio 2013 nel caso in cui fosse fatto divieto di negoziare valute contro Bitcoin.

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